Diritti LGBT in Germania

I contorni della Germania avvolti dai colori della bandiera arcobaleno

I diritti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) in Germania si sono evoluti in modo significativo nel corso degli ultimi decenni. Durante gli anni venti del XX secolo la sottocultura omosessuale a Berlino era generalmente tollerata dalla società e molti bar e locali rivolti esplicitamente agli uomini gay furono velocemente aperti.[1]

Anche se l'attività sessuale tra persone dello stesso sesso era già stata considerata illegale secondo il paragrafo 175 promulgato dall'impero tedesco nel 1871, la Germania nazista ha esteso queste leggi durante gli anni immediatamente precedenti alla seconda guerra mondiale, il che ha portato alla persecuzione e morte di migliaia di cittadini omosessuali tedeschi nei campi di concentramento.

Queste disposizioni estensive alle leggi anti-gay sono poi state abrogate durante gli anni '50, mentre tutto l'apparato legislativo che criminalizzava i rapporti omosessuali sono stati depenalizzati sia in Germania Est che in Germania Ovest rispettivamente nel 1968 e 1969; l'età del consenso è stata equiparata invece dalla Germania unificata nel 1994.

La Germania è diventata così la prima nazione europea ad emanare disposizioni per consentire ai cittadini tedeschi di scegliere di non identificarsi necessariamente come maschio o femmina sul proprio certificato di nascita, a beneficio in particolare di quelle persone caratterizzate da intersessualità.[2]

  1. ^ H. Lucas Ginn, Gay Culture Flourished In Pre-Nazi Germany, in Update, Southern California's gay and lesbian weekly newspaper, 12 ottobre 1995. URL consultato il 26 maggio 2015.
  2. ^ Generation ‘X’: Germany to allow third ‘blank gender’ for birth certificates, in LifeSiteNews.com, 22 agosto 2013. URL consultato il 26 maggio 2015.
    «Instead of “M” or “F,” parents may list their children's sex as “X.”»

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